
18 agosto sagra Nebbiu’
PIEVE DI CADORE
Celebrata con una kermesse durata quattro giorni la festa del 51° compleanno della Associazione Pro Nebbiù. Si è conclusa, infatti, nella notte di domenica 17 agosto 2025, la Sagra di Nebbiù di Cadore, durata quattro giorni intensissimi e molto frequentati anche da ospiti esteri provenienti persino dall’Australia , dall’Inghilterra e dal Canada, oltre che dagli abituali frequentatori del Cadore. “E’ stata una bellissima edizione della tradizionale manifestazione che da molti anni porta nella più piccola frazione del Comune di Pieve di Cadore, migliaia di turisti e di paesani”, ha commentato il presidente della Pro Nebbiù Nicola Bianchi. Tutti hanno lavorato con molto impegno”, ha aggiunto, “anche i giovani che hanno sacrificato delle ore di gioco per essere presenti. Chi ha lavorato in cucina ha fatto i salti mortali, specialmente alla vigilia di Ferragosto. Molte le novità di quest’anno, nate dall’esperienza e anche dalle conseguenze del calo demografico che ha fatto scomparire gli uomini di età matura che sinora erano stati i volontari indispensabili per le gestione delle strutture. Altre novità sono nate dalle nuove norme sul cibo e sulla sua gestione all’interno delle sagra, imponendo una regolamentazione da ristorante di lusso e quindi obbligando lo staff responsabile della sagra a una ricerca di soluzioni nuove ma dispendiose di tempo e di denaro, come di una nuova cucina completamente metallica.
Due le principali novità della Sagra di Nebbiù: è stato scelto di eliminare la mitica <pesca di beneficenza >e lo stand gastronomico è stato aperto solo di sera. La giornata più frequentata è stata la serata dello Spiedo Gigante, che ha visto la vendita di oltre 280 porzioni solo di spiedo, con l’affluenza maggiore del previsto e tale da far esaurire le scorte della cambusa. Grande l’impegno dell’intera Pro Nebbiù e dei nuovi volontari- molti dei quali non paesani, che hanno lavorato molto e bene in ogni giornata della manifestazione. Anche quest’anno, quindi, la Sagra di Nebbiù è terminata e ha lasciato alle sue spalle solo ricordi belli, perché per una volta tutti, nebludensi o no, possono solo ricordare cose positive, in primo luogo il coinvolgimento e la collaborazione tra i volontari di tutte le età. Anche chi aveva dei timori per la giovane età dei collaboratori volontari o perché pensava di non farcela, è stato sostenuto e fatto partecipare senza guardare chi fosse. Tra l’altro, quest’anno c’è stata la novità delle bandane per i componenti dello staff ed è stato uno spettacolo nello spettacolo vedere i nuovi giovani collaboratori girare tra i tavoli per mantenerli puliti rispettando rigorosamente il numero di prenotazione. Per questo il Paese di Nebbiù non può che ringraziare e complimentarsi per la ritrovata partecipazione corale alla vita della Comunità. Gli interventi del presidente Nicola Bianchi e di Roberto Granzotto che in chiusura hanno evidenziato il risultato, possono solo essere condivisi in toto. Ma questo oggi è alle spalle e come ha affermato il presidente Nicola, “questo dovrebbe essere solo l’inizio di un lungo percorso che spero, noi che abbiamo fatto rinascere l’Associazione Pro Nebbiù che nel 2024 ha compiuto 50 anni, e che nel 2025 è stata rinnovata anche nello Statuto -che ora fa parte dell’ODV (organizzazione di volontariato)- faremo sempre tutti insieme. Un grazie anche a coloro che ci hanno guidato nell’organizzazione non affatto scontata”, ma che sono stati ugualmente protagonisti dell’evento. Lo affermano anche Elisa Galeazzi, persona insostituibile per la sua professionalità e Giorgia Zin, in quei giorni: “la nostra vittoria” ha affermato, “è un mix di emozioni, unite da soddisfazione, insicurezze, stanchezza, voglia di mettersi in gioco ma soprattutto voglia di fare squadra e far divertire la gente. Questa sagra è stata il successo di un paese ma soprattutto di persone che ci hanno supportato e che hanno creduto in noi. Senza dimenticare Luca De March del Folletto, fondamentale per la parte sportiva e per la fantasia. Grazie, quindi, ai miei più cari amici non solo perché lavorando insieme, abbiamo capito che l’unione fa la forza, ma anche a tutti quei bambini, ragazzi e adulti risultati pilastri della nostra sagra. Come ha detto il nostro presidente, questo è solo l’inizio”.
VITTORE DORO

