Pieve di Cadore: Celebrato il 72esimo raduno Veci del Cadore!!!

Al settantaduesimo raduno dei veci del “Cadore” , celebrato domenica 31 agosto a Pieve di
Cadore non c’era Sergio Turchetti Maresciallo in pensione, deceduto nel 2024. Un vuoto
importante per il Battaglione Pieve di Cadore che domenica 31 ha ricordato la sua vita dopo la
ricostruzione avvenuta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1953 e nel quale ha
militato il maresciallo Turchetti fino alla chiusura del reparto avvenuta 30 anno fa.
L’Associazione Veci del Cadore dallo scorso anno ha un nuovo presidente: Marco Grasso. E’
stato eletto dall’assemblea dei soci che si è riunita nella sede di Calalzo alla vigilia del 72°
Raduno. Sabato mattina, 30 agosto, prima dell’assemblea, i <veci alpini del Cadore> scesi a
Ospitale dove c’è un ceppo che ricorda la morte di 5 di loro e dove ogni anno si recano per
ricordare i caduti. I <veci alpini del Cadore> sono ritornati nuovamente a Pieve, più numerosi di
sempre, per ricordare le gesta dei comilitoni che li hanno preceduti nel corso dei 132 anni della
storia del reparto- ora sciolto-, ma che dal 2019 è cittadino onorario di Pieve. L’idea di costituire
l’Associazione Veci del Cadore era stata del Tenente Molinari , ufficiale del “Cadore”
sopravissuto alla Seconda Guerra Mondiale, che 1951 aveva trovato un gruppo di ex comilitoni
che avrebbero avuto il piacere di ritrovarsi per <raccontarsi> le vicende della belliche e
ricordare gli amici che non erano andati avanti e non erano tornati a casa. Un raduno che era
stato accolto con favore tanto da proseguire nel tempo e che quest’anno ha raggiunto ha visto
il 72° incontro nonostante la scomparsa del Tenente Molinari.
Domenica 31 agosto è stato il momento più importante del raduno perché i <veci> e i loro
famigliari provenienti da tutta Italia sono tornati a riunirsi in Piazza Tiziano a Pieve per il
tradizionale raduno. La giornata è iniziata alle ore 10,30 con la S. Messa solenne celebrata da
monsignor Diego Soravia, nella chiesa Arcidiaconale di Pieve zeppa di Alpini e di famigliari. Al
termine è seguita la cerimonia in Piazza Tiziano, alla presenza della bandiera decorata con la
medaglia d’Oro al Valor Militare di Pieve di Cadore, accompagnata dalla sindaca Sindi
Manushi. Con brevi e commosse parole lo scrittore Gian Rinaldi ha ricordato la nascita del
raduno e il ritrovamento del gagliardetto del Battaglione, cucito a mano dalle donne cadorine. E’
stato presentato l’inno, composto da Rinaldi, per ricordare l’associazione i “Veci del Cadore”
che dallo scorso anno ha anche un nuovo labaro. Dopo la posa della corona d’alloro alla lapide
in Piazza Tiziano, alla presenza della Bandiera decorata con la Medaglia al Valor Militare del
Comune di Pieve di Cadore si è formato il corteo che preceduto dalla Banda di Dueville ha
imboccata Via Nazionale per sfilare fino alla Caserma Calvi di Tai, dove il Battaglione Cadore
era di stanza fino al suo scioglimento. Nella piazza d’armi davanti ai gagliardetti delle sezioni e
dei medaglieri sono stati rinnovati gli onori ai caduti e ci sono stati gli interventi di saluto delle
autorità, tra i quali il saluto del Generale Franco Del Favero. “Dopo l’esperienza del corso per
allievi Alpini terminato con un grande entusiasmo i giorni scorsi”, ha affermato il Generale,
“posso garantire che faro di tutto perché la Caserma di Tai torni ad essere sempre più operativa
e accogliere reparti alpini”. Vedere i corridoi brulicanti di vita”, ha affermato “è stata veramente
una gioia che farò di tutto per proseguirla nel tempo. Non potrà più accogliere i Battaglioni come
nel passato perché i tempi sono cambiati, ma essendo l’unica struttura che ha ancora la
qualifica di “Caserma”, accoglierà reparti in addestramento speciale per insegnare ai militari le
tecniche e le specializzazioni che erano tipiche dei reparti alpini tradizionali”. Sulla stessa linea
di Del Favero anche l’intervento della sindaca Sindi Manushi: “Lo scorso anno”, ha affermato,”
non avevo esperienza ma in questo periodo ho avuto molti contatti, specialmente con il
Generale Del Favero e ho verificato che tra il Comune di Pieve e gli Alpini ci sono molti punti per
i quali i militari possono essere utili alla Comunità, avendo molte affinità. Concordo sulla
positività del corso per allievi Alpini e ho verificato che quanto si dice sui giovani non sempre è
vero, anzi loro vedono molte cose dall’alto di una età diversa. In questi giorni”, ha proseguito” a
Irma Dal Din, nata a Pieve di Cadore il 22 agosto 2023 , abbiamo conferito la
cittadinanza onoraria perché si distinse per il suo ruolo attivo nella lotta partigiana,
operando come staffetta e contribuendo in modo decisivo alla rete di
comunicazione tra i gruppi di combattenti. La sua storia, fatta di sacrifici e di scelte
rischiose, è diventata simbolo di una generazione che non ha esitato a mettere in
gioco la propria vita per un ideale più grande. Il conferimento della cittadinanza

onoraria del Comune simbolo delle Guerre d’Indipendenza nazionali alla
partigiana Irma Dal Din, è solo l’ultima onorificenza conferita a persone che
hanno tenuto alti i valori della Libertà e della giustizia.”. L’ultimo intervento è stato
del nuovo presidente dell’associazione, Marco Grasso che dopo essersi presentato ha
auspicato che nella vita degli italiani ci sia un ritorno verso i valori della famiglia.
agli oltre 2200 ex Alpini del vecchio Cadore ha invitati al rancio che il Gruppo Alpini di Pieve di
Cadore ha organizzato nello stadio multivalente di Tai, dove il rancio è stato servito da una ditta esterna
con grande soddisfazione di tutti, grazie al servizio impeccabile e veloce fornito
dall’organizzazione che ha visti impegnati sia gli associati che le loro famiglie.

VITTORE DORO