Agli incontri e ai convegni sull’arte, l’edilizia e il restauro che gli enti e le organizzazioni professionali organizzano in Cadore sarebbe auspicabile invitare le classi delle scuole superiori, che nei vari mesi di scuola, studiano materie affini come l’edilizia, la gestione del bosco e la cultura dolomitica. Lo scorso settembre il direttore dei Musei della Magnifica Comunità di Cadore, Matteo da Deppo nel corso di un incontro programmato nell’ambito dell’Estate Tizianesca nella sala consigliare dell’ente, insieme alla co-titolare della ditta che restauratrice, ha presentato la situazione attuale delle operazioni di restauro della Casa Natale di Tiziano Vecellio in corso di completamento, in Via Arsenale nel Centro Storico di Pieve. All’incontro erano presenti meno di 40 cittadini, tutti molto interessati alle spiegazioni eccezionalmente dettagliate della restauratrice, che hanno seguito in religioso silenzio ciò che veniva illustrato sullo schermo posto sopra il tavolo della presidenza. Erano fotografie dei lavori in corso, illustrazioni dettagliate che sono servite molto per far comprendere la complessità del restauro e la bravura dei restauratori e degli artigiani che riportavano alle origini la situazione dell’edificio anche nei più piccoli particolari. Sono state oltre 2 ore nel corso delle quali il tempo è volato e anche le persone meno addentro a queste operazioni sicuramente non rimpiangono di averlo speso. Quanto le nozioni illustrate in modo tanto brillante sarebbero state utili agli studenti delle scuole bellunesi per far comprendere loro la ricchezza che hanno a portata di mano e le prospettive rappresentate per il loro futuro? Non va dimenticato che anche le scuole superiori bellunesi come l’Itis e il liceo scientifico di Pieve di Cadore studiano l’edilizia e le costruzioni dove a insegnare spesso arrivano docenti che della nostra storia e della nostra architettura non sanno nulla o quasi. Ricordo che uno dei compiti dell’Associazione Stampa Cadore presieduta da Lucio Eicher Clere fu quello d’istruire i docenti che avrebbbero insegnato nell’Alta provincia di Belluno. Tra gli istruttori più accreditati furono Cesare Lasen e Mario Ferruccio Belli. Quella di settembre sulla casa di Tiziano è stata una vera e propria <Lezione> nel corso della quale anche chi non conosce la materia ha potuto comprendere cosa s’intende per <restaurare> un edificio storico e quanto lavoro è necessario per farlo a regola d’arte. A più di una persona presente- pochi sotto i 40 anni – è venuto in mente quanto sarebbero state utile se al loro posto ci fossero stati degli studenti delle scuole bellunesi che hanno queste materie nei loro programmi di studio, ma non trovano chi le trasmette loro e delle persone che amano quella Cultura e ambirebbero di diventarne i loro eredi, mentre gli studi nelle scuole bellunesi non lo consentono se non in minima parte e con spese inarrivabili per la media della popolazione giovane cadorina, ampezzana e bellunese. Ricordo ancora come fosse ieri, anche se sono trascorsi quasi trent’anni da allora, una studentessa che dopo essersi diplomata all’Istututo d’Arte di Cortina ISA- con il massimo dei voti e con la propensione a una carriera artistica specialistica molto rara come il restauro dei libri antichi, cercò di iscriversi a una scuola per imparare il mestiere e con questo scopo visitò alcune scuole come Praglia e Santa Giustina di Padova. Le risposte da parte del settore pubblico e religioso furono tanto deludenti e senza prospettive che la convinsero ad abbandonare il suo sogno ed emigrare in Gran Bretagna per lavorare in un albergo, dove vive attualmente dopo essersi laureata con una tesi umanistica a Londra. Non è l’unico caso, specialmente nell’alta Provincia di Belluno, da dove molte belle menti, non trovando soddisfazione in Patria e non avendo una famiglia facoltosa, hanno rinunciato al loro sogno cercando fortuna all’estero. Quanti casi come quello si sono verificati e si verificano ancora oggi a causa dell’emarginazione dei territori di montagna che non sono in grado di esprimere una economia tale da consentire a tutte le famiglie di cervelli superiori alla media di arricchirsi senza recarsi a centinaia o migliaia di chilometri per apprendere le nozioni necessarie per apprendere un’arte o studiare ciò che il Cadore e il Mondo Ladino posseggono in abbondanza ma non vengono posti a disposizione delle nuove leve e degli studenti che frequentano le scuole del territorio?
VITTORE DORO
Pieve di Cadore: Situazione dei lavori della Casa di Tiziano!!!

